ISBN | 978-88-96822-01-2 |
Pagine | 245 |
Pubblicato il | Aprile 2010 |
Formato | 15 x 23 cm |
Autore | Krzysztof Wielicki | Scopri altri libri dell'autore |
Krzysztof Wielicki, il Polacco degli Ottomila, quattordici cime da lui conquistate, ha compiuto imprese straordinarie anticipando i moderni metodi di scalata con salite veloci e in solitaria ed è considerato uno degli himalaysti più forti mai esistiti.
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La corona dell’Himalaya
Krzysztof Wielicki, il Polacco degli Ottomila, quattordici cime da lui conquistate, ha compiuto imprese straordinarie anticipando i moderni metodi di scalata con salite veloci e in solitaria ed è considerato uno degli himalaysti più forti mai esistiti.
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1 settembre 1996: il “Polacco degli Ottomila” ha conquistato il suo quattordicesimo gigante himalayano. Krzysztof Wielicki, raggiunse i piedi della parete Diamir al Nanga Parbat e la salì da solo, in stile alpino, in 3 giorni di ascensione.
Krzysztof non era nuovo alle salite veloci sugli ottomila: già nel 1984, infatti, fu il primo uomo al mondo ad aver salito un Ottomila, il Broad Peak, in un solo giorno.
Sul Dhaulagiri, nel 1990, salì in solitaria l’inviolata parete Est, impiegando solamente 16 ore dal campo base alla vetta divenendo il protagonista di una delle più straordinarie imprese dell’himalaysmo negli anni novanta. Nel 1993 salì in solitaria, una via nuova sulla parete sud dello ancora una volta un tempo sbalorditivo di 20 ore dal campo base alla vetta. Entrambe queste due imprese si svolsero su due delle più alte pareti della Terra, mai inferiori ai 3000 metri di dislivello.
Wielicki è stato l’alpinista che più di tutti ha conquistato nuove pareti inviolate ai giganti della terra. Oltre al caso di Dhaulagiri e delle Shisha Pangma, infatti, Wielicki conquistò anche, questa volta in cordata, la parete sud-est del Manaslu nel 1984.
Dati alla mano, Wielicki salì le vie normali degli Ottomila solo in occasione delle grandi prime invernali e in occasione della sua “campagna” estiva in Karakorum nel 1995, quando gli ci vollero solamente 6 giorni per conquistare le vette del Gasherbrum II prima (salita in velocità), e del Gasherbrum I poi (per la parete nord-ovest). Tutto in soli 15 giorni.
Wielicki è anche il conquistatore di ben tre prime salite invernali sugli Ottomila.
La sua prima esperienza in Himalaya gli valse la prima salita invernale al Monte Everest nel 1980. Poi, assieme a Kukuczka, salì in prima invernale anche il Kangchenjuga nel 1986 e, nel 1988 salì in prima ascensione invernale in Lhotse, questa volta da solo.
Wielicki il protagonista del grandioso tentativo di vincere la parete sud del Lhotse nel 1987, raggiungendo la quota di 8300 metri…praticamente alla fine delle difficoltà. Nel 1990, inoltre, tentò la salita solitaria e invernale del pilastro dei francesi al Makalu, raggiungendo la quota di 7300 metri. In entrambi i casi, lo respinse l’inverno l’himalayano.
Wielicki è considerato, infine, il precursore di quel che accade in Himalaya oggi: salite veloci e leggere, invernali, salite solitarie a pareti inviolate e salite solitarie invernali.
Krzysztof aveva compiuto già tutto questo negli anni 80.
Per questo, molti sono concordi nel definire Wielicki come uno degli himalaysti più forti mai esistiti.
ISBN | 978-88-96822-01-2 |
Pagine | 245 |
Pubblicato il | Aprile 2010 |
Formato | 15 x 23 cm |
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