Nato in Massachussetts, John Porter iniziò a scalare a vent’anni, dalle pareti delle Montagne Rocciose alle fredde cascate di ghiaccio del Canada. Negli anni Settanta si trasferì in Gran Bretagna dove conobbe Alex MacIntyre e il fiore dell’alpinismo inglese dell’età d’oro.
Nato in Massachussetts, John Porter iniziò a scalare a vent’anni, dalle pareti delle Montagne Rocciose alle fredde cascate di ghiaccio del Canada. Si trasferì in Gran Bretagna nei primi anni Settanta per lavorare all’università di Leeds. Dove si unì subito alla comunità alpinistica studentesca, famosa per quegli anni. E dove conobbe Alex MacIntyre e il fiore dell’alpinismo inglese dell’età d’oro. Ha salito le grandi montagne del Ghangabang e del Koh-i-Bandaka con Alex MacIntyre. Poi ascensioni sull’Everest, sul K2 e su tante altre vette minori, ma tecnicamente molto più difficili e sconosciute. Ora vive nel Lake District ed è vice presidente del British Mountaineering Council. Con questo libro ha vinto il Banff Mountain Book Festival.
Una vita dedicata alla montagna, la biografia di Alex MacIntyre, raccontata da John Porter, nella nuova edizione economica Pocket.
Vincitore al Festival di Banff 2014, il libro è un’autobiografia dell’autore in cui si inserisce il toccante racconto della morte dell’amico e alpinista Alex MacIntyre. Uno spaccato dell’alpinismo britannico degli anni 80 tra scalate, figli dei fiori e musica rock.