L'autore e giornalista pluripremiato Peter Gillman e l'alpinista Dougal Haston sono autori di "Eiger la direttissima - L'epica battaglia per la parete Nord".
Peter Gillman è un autore e giornalista pluripremiato. È nato a Londra nel 1942 ed è entrato a far parte del settimanale “Telegraph” come sceneggiatore nel 1965 e, lui stesso un’alpinista, ha seguito come inviato le vicende drammatiche dell’Eiger nel 1966.
In seguito ha trascorso dodici anni come sceneggiatore e giornalista investigativo al “Sunday Times”. Ha scritto numerosi libri, tra cui The Wildest Dream, una biografia di George Mallory, che ha vinto il Boardman Tasker Award nel 2000. I suoi scritti sono apparsi sulla stampa nazionale e specializzata di tutto il mondo.
Assieme alla moglie Leni ha scritto nel 2015 Extreme Eiger, radicando la sua profonda conoscenza della montagna anche dopo quasi 50 anni dalle vicende descritte in questo libro.
Dougal Haston è nato a Currie, vicino a Edimburgo, nel 1940. È stato uno dei principali alpinisti britannici e una figura avvincente nella storia dell’alpinismo.
Dopo varie importanti salite invernali in Scozia, tentò la via classica del 1938 sulla parete nord dell’Eiger nel 1960 e nel 1962, riuscendo infine con Rusty Baillie nel 1963, realizzando così la seconda salita britannica. Arrampicò per la prima volta con John Harlin nel 1964. Dopo la Direttissima sull’Eiger nel 1966, Haston raggiunse la fama internazionale attraverso le ascensioni dell’Annapurna nel 1970 e dell’Everest nel 1975, quando lui e Doug Scott divennero i primi due alpinisti inglesi a raggiungere la vetta. Oltre all’arrampicata, era una figura controversa nota per il suo stile di vita rock-and-roll. È stato direttore della Scuola internazionale di alpinismo a Leysin, Svizzera, dal 1967 fino alla sua morte, avvenuta nel 1977 in una valanga mentre sciava. Il giorno prima della sua morte aveva finito di scrivere un libro, Calculated Risk, che letto oggi appare come una morte predetta.
La parete nord dell’Eiger per decenni fu nota come la scalata più pericolosa delle Alpi, quella che aveva provocato la morte di numerosi alpinisti. Nel febbraio del 1966, due cordate non sapevano quasi nulla del tentativo reciproco finché entrambe non arrivarono ai piedi della parete. La gara era iniziata.