Abbiamo chiesto ai nostri autori di raccontarci qualcosa - l'aneddoto di un viaggio, una città visitata, una curiosità o una storia divertente - che potesse aiutarci a viaggiare con la mente durante i giorni di quarantena forzata. La condivisione di queste esperienze continua anche durante la fase 2.

È ora il turno di Ulrike Raiser, che ha scelto di deliziarci con alcune curiosità dai suoi spostamenti in giro per il mondo. Ecco il secondo episodio.

2. Myanmar: un'esperienza fuori dal tempo

Da insegnante di storia, tante volte ho spiegato ai miei alunni l'antica arte del baratto, ma non avrei mai pensato di poterla sperimentare in prima persona! Il mio viaggio in Myanmar, invece, me ne ha dato l'occasione. Prima di partire per il paese delle mille pagode, avevo sentito dire che le donne birmane amano moltissimo i profumi e le creme di noi turiste occidentali, quindi, anche se con un po' di scetticismo, avevo fatto incetta di vari campioncini e li avevo messi nel mio zaino. E per fortuna! Non è solo una leggenda, posso confermare che davvero le donne di ogni età si avvicinano gentilmente e con un po' di timidezza e poi, preso coraggio, chiedono: “Hai per caso del profumo da darmi?”. Questa scena mi è capitata diverse volte, ma un giorno mi ha portato a vivere un'esperienza davvero fuori dal tempo. Prima di entrare a visitare la Nagayon pagoda, sono stata avvicinata da diverse ragazze che mi hanno chiesto, come sempre, creme e profumi vari. Appena ho tirato fuori dallo zaino i campioncini che ancora avevo con me, una di queste giovani donne mi ha preso per mano e mi ha fatto capire che voleva che la seguissi. E così ho fatto. Lei non parlava inglese, ma mi ha portato vicino a un banchetto pieno di vestiti e mi ha fatto capire che quello era il suo banchetto. Poi mi ha dato in mano un paio di pantaloni e mi ha spiegato, sempre a gesti, l'offerta: se io le avessi dato la boccettina di profumo, lei mi avrebbe dato in cambio quei pantaloni. Ho cercato di rifiutare, ma non perché non volessi darle il profumo, anzi: le avrei regalato il profumo e anche comprato i pantaloni, che tra l'altro erano bellissimi. E così è iniziata una lunga strana contrattazione al contrario: io che offrivo cifre sempre più alte per comprare i pantaloni (che lei vendeva a un prezzo davvero irrisorio) e lei che rifiutava in modo sempre più deciso. Non c'è stato niente da fare: ho dovuto accettare i pantaloni senza poterle dare nemmeno mezzo kyat, in cambio solo del profumo. Un baratto in piena regola.

Quando preparo lo zaino per un nuovo viaggio cerco sempre quei pantaloni per portarli con me e ogni volta che li tiro fuori dall'armadio ripenso a quella bella ragazza dalle guance dipinte con il tanaka che mi ha permesso di fare un vero e proprio tuffo nella storia!



L'autrice: Ulrike Raiser

A dispetto delle prime impressioni Ulrike Raiser è di origini piemontesi. Laureata con lode prima al D.A.M.S. e poi in Lettere, insegnante, collabora da tempo con la casa editrice Del Baldo, per la quale ha pubblicato oltre trenta libri. Insoddisfatta di una vita sedentaria trascorsa nell’attesa delle due settimane di viaggio annuali, decide di seguire il suo istinto e iniziare a viaggiare di più. Niente viaggi organizzati, ma in autonomia e con un budget minimo, alla ricerca del “non-turistico”. E così parte, zaino in spalla, alla volta dell’Europa, della Russia e di Egitto, Marocco, Tanzania, Sudafrica, Mozambico, Swaziland, Zanzibar, Seychelles, Cuba, Stati Uniti, Canada, Cina, Borneo, Malesia, Iran, Nepal, India, Australia. Dopo il successo di Sola in Alaska è tornata ora in libreria con Deviazioni - Storie e luoghi dal mondo.