Questa è la strepitosa storia di Riccardo Cassin, il grande alpinista vissuto 100 anni che ha rivoluzionato l’alpinismo, diventandone una leggenda. Scritto come un romanzo, ma con assoluta attinenza ai fatti, ricostruisce gli episodi determinanti della sua vita, svelando anche aspetti meno noti, dimenticati e inediti. La nascita in Friuli, la precoce morte del padre in Canada, l’adolescenza passata in territorio di guerra, l’emigrazione per necessità. La nuova vita a Lecco, la scoperta della montagna, del pugilato e dell’amore. Le prime ascensioni e l’incontro con Emilio Comici, che diventò il maestro di una generazione di grandi alpinisti della Grigna. La sfida ai tedeschi per le tre grandi pareti Nord, quindi lo straordinario trittico Lavaredo, Badile, Grandes Jorasses e la definitiva consacrazione. Poi, la tragica battaglia partigiana per la liberazione di Lecco, il tradimento del K2 e il riscatto delle numerose altre spedizioni extraeuropee: il Gasherbrum IV, il McKinley, l’Jirishanca e l’ardito tentativo alla parete Sud del Lhotse: troppo in anticipo per quel tempo! Infine, l’attività durante la vecchiaia, la scoperta della tomba del padre in Canada, gli ultimi anni e la morte, serena, ai piedi delle sue guglie. Venti capitoli ricchi di rigore storico, episodi e curiosità, scritti dal biografo ufficiale di Riccardo Cassin, che coinvolgono come il romanzo di una vita durata 100 anni, naturalmente sempre in vetta.
RICCARDO CASSIN è nato a Savorgnano di San Vito al Tagliamento il 2 gennaio 1909. Orfano di padre a 4 anni, nel 1926 si trasferisce a Lecco, dove fa il fabbro per mantenere la famiglia. Dopo una breve esperienza come pugile conosce la montagna e la frequenterà fino al 2003. Nella sua vita ha compiuto circa 2500 ascensioni, di cui un centinaio sono prime assolute. Ha scalato in Italia, Svizzera, Francia, Austria, Spagna, Jugoslavia, Scozia, Caucaso, Alaska, Perù, Pakistan, Nepal e Giappone. Tra le varie onorificenze ricevute spicca il Pelmo d’Oro, che lo ha ritenuto “una pietra miliare nella storia dell’alpinismo”, ed è stato Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana.
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